Addio. Questa risponde alla vostra del 28 giugno. Comunicate i miei abbracci con la sorella, e credetemi.
1515
A URBANO CALTRAN - VENEZIA
Vienna 19 Luglio 1766.
Nel mio filosofico ritiro fui quattro giorni sono inaspettatamente onorato dal gentilissimo signor marchese Archetti, che mi consegnò un'obbligantissima lettera di V. S. illustrissima di cui le sono gratissimo, poiché l'effetto della medesima è tutto in mio vantaggio. A dispetto degl'interni rimorsi della mia inefficacia, non tralasciai di offerirmi al degnissimo cavaliere, di cui ammirerò l'ingegno se gli darà l'animo di scoprire in me qualche a me medesimo fin'ora incognita facoltà per cui non gli rimanga affatto inutile la divota servitù mia. Ho procurato fin'ora sfortunatamente di rassegnare il mio ossequio ed a lui ed alla bellissima signora marchesa sua consorte, ma non cesserò di cercarne il favorevole istante finché mi riesca di rinvenirlo: intanto ne vado alimentando l'impazienza coi concordi applausi che per tutto ne sento. Benché il desiderio che avean lasciato di V. S. illustrissima in questa casa le amabili sue qualità non avesse bisogno di nuovo fomento, ne ha pure questa inaspettata contingenza ravvivata dolcemente l'efficacia: onde io sono con più affettuosa e più riverente stima che mai.
1516
A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 28 Luglio 1766.
L'esatta correzione dell'impresso poemetto consolatorio, il quale (rispetto alla stampa) è riuscito come il naso di Alcina, che non trova l'invidia ove l'emende, fa incontrastabile testimonianza dell'affettuosa diligenza del caro ed amico revisore, a cui ne rendo con cento teneri abbracci le dovute grazie.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Luglio Archetti Luglio Alcina
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