Non aspetti da me gli applausi dovuti al suo componimento: avrei troppo rimorso d'aggiungere i miei a quegli sproni che gli va pur troppo stringendo al fianco la sua insidiosa Talia, che vorrebbe ad ogni costo metterlo fra la mendica e disperata schiera de' suoi ingannati seguaci. Ma si prometta bensì dal sincero e grato amor mio tutta la prontezza in ubbidirlo, e tutta la costanza in dimostrarmi.
1522
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 11 Agosto 1766.
Godo moltissimo di vedervi nella vostra del 26 dello scorso luglio persuaso di non far per ora pubblico con le stampe il savio trattatino che m'inviaste, né gli altri che sulla materia medesima, e forse più delicata, andate lodevolmente lavorando. Questi, oltre l'ottimo impiego che somministrano all'ozio vostro, saran sempre monumenti irrefragabili della perfetta sanità che la vostra mente ha goduta in mezzo a questa peste quasi universale.
Io non intendo come Roma, avvertita dalle non remote angustie nelle quali si è poco fa, non senza sua colpa, trovata, non abbia già saputo e tuttavia non sappia prender misure onde evitare una recidiva. Oh quanti pochi viventi son persuasi che non possa esser mai solido vantaggio privato il danno di quel tutto di cui son parti! Questi non sono colpi del flagello divino, ma funesti effetti dell'avidità di chi non ha repugnanza di comprar qualunque picciolo privato guadagno con la desolazione di quella società medesima che lo nutrisce, lo difende e l'onora. Questo inconveniente è antico quanto il mondo medesimo: ma quello che v'è di nuovo in questo nostro secolo illuminato si è che questa brutal maniera di pensare è un corollario della regnante filosofia tanto amica della natura, ma spogliata, o, secondo loro, liberata dall'ingiurioso aggiunto di ragionevole.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Talia Agosto Roma
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