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      Questa franchezza magistrale con la quale io vi parlo non nasce da notizie ch'io abbia d'alcuna vostra irregolarità di cui non vi credo capace: ma sono prevenzioni che la mia amicizia non crede inutili a moderar gl'impeti della vostra vivacità.
      Quando avrete la sorte di vedere la mia degnissima signora principessa di Belmonte baciatele per me mille e mille volte la mano ed assicuratela ch'io sono e sarò sempre, come forse il più antico, il suo più fedel servitore.
      I salutati vi risalutano: fate voi lo stesso con tutta la vostra famiglia e credetemi ad ogni pruova.
     
     
     
      1524
     
      AD ANGELO MAZZA - PARMA
     
      Vienna 13 Agosto 1766.
     
      Dal signor conte Magaulis, ch'ebbi la sorte nell'uscir di casa d'incontrare alla mia porta già sono ben dieci giorni, e che ho poi replicatamente cercato invano non per debito solo, ma per la vaghezza di ragionar seco che mi avevano cagionata le avvenenti sue ed obbliganti maniere, mi furono consegnati, insieme con un gentilissimo foglio, i due saggi poetici, de' quali è piaciuto a V. S. illustrissima di farmi dono. Ho letto tutto e riletto in gran parte con la compiacenza e con l'ammirazione che meritano così ricchi e sudati lavori. Ella non ha punto bisogno del voto mio per assicurarsi di occupare un distinto luogo in Parnaso; ne sono mallevadori ben più sicuri gl'invidiabili suoi talenti, la dottrina di cui gli ha già guarniti, l'indefessa sua applicazione e la ridente stagione degli anni suoi, nella quale ancor si ritrova. Che mai non si dovrà aspettare da un terreno che produce frutti così maturi, quando a pena se ne potrian pretendere i fiori?


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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