Dovrei dirvi che per abitare assai stretto io sono obbligato a pagar duecento cinquanta e più scudi romani d'annua pigione: che per non morir di freddo e mangiar caldo convien consumar cento e cinquanta degli scudi suddetti ogni anno in sola legna: che qui con due serve e due servitori un galantuomo non è servito quanto a Roma lo sarebbe con una sola persona: che non si può andar decentemente a piedi, ed il mantenimento d'una carrozza diventa di giorno in giorno intolerabile: che tutti i viveri generalmente e quanto è necessario a vestirsi è cresciuto di prezzo poco meno della metà dal tempo dalla mia trasmigrazione: che questo banco ha calati a quattro per cento i frutti de' nostri capitali, ch'erano al cinque, e che dai nostri soldi si detrae costantemente il dieci per cento, senza minima speranza che cessi mai più simile non indifferente detrazione. Pensate come convenga aver l'occhio alla penna in una così continuata progressione di lucro cessante e danno emergente. Io volea risparmarvi questa nenia inutile, e perciò ho cominciato col dovrei; ma la materia è lubrica, onde ne ho detto più di quello che m'era proposto, quantunque meno di quello che potrei.
Dal 5 del corrente sino al 16, cioè sabato scorso, si son fatte sentire in Vienna quattro o cinque scosse di terremoto non indifferenti, ma assai più considerabili nelle nostre vicinanze orientali e meridionali. Mancava al nostro lutto ancor questo divertimento! Addio: salutate la sirocchia e comunicando seco i miei soliti abbracci credetemi sempre.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Roma Vienna
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