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      1526
     
      A SCIPIONE SELVI - FIRENZE
     
      Vienna 21 Agosto 1766.
     
      Sia eccesso di modestia o di cortesia il desiderio che V. S. illustrissima dimostra delle mie instruzioni, anzi correzioni positive, non basta perch'io mi creda permessa una simile autorità magistrale. E quando pur lo credessi (quod Deus omen avertat) non saprei sinceramente come comunicare ad altri gli scarsi miei lumi più efficacemente di quello che ho fatto con gli esempi in ormai ben dieci volumi di mie fanfaluche poetiche, già purtroppo pubbliche e conosciute. Per un amichevole poi accademico esame d'un particolar componimento fra l'esposizione de' dubbi, delle ragioni, delle autorità, delle regole e delle licenze, converrebbe trasformar le lettere in dissertazioni, improbo lavoro superiore all'ozio, alle forze ed alla pazienza mia. Onde, gratissimo alla sua generosa offerta di mettermi a parte del merito de' suoi sudori appresso di cotesta adorabile sovrana, mi congratulo seco d'essere in età così fresca tanto inoltrato in Parnaso, e con la dovuta stima sinceramente mi dico.
     
     
     
      1527
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 1 Settembre 1766.
     
      Questa volta la vostra vigilanza nell'avvertirmi (in data del 16 dello scorso) della semplice letterina al signor Bindi è stata prevenuta dalla mia, poiché son già dieci o dodici giorni che la lettera è scritta, piegata e guernita di sigillo volante, e, come un barbato... della piazza del Popolo, sta aspettando impaziente il lunedì venturo per prendere il corso alla volta di Roma. Questo per altro non vi renda un'altra volta trascurato nell'avvertirmi, perché potrebbe la mia memoria addormentarsi; e costa poco il raddoppiar la cautela.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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