Addio. Vi abbraccio con la sorella e sono.
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A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
Vienna 15 Settembre 1766.
Due sue lettere, una del 9 l'altra del 19 dello scorso luglio, mi furono l'altrieri recate fino in camera, né so da chi. La prima cosa che in esse ha esatta la mia attenzione è la poco felice costituzione di sua salute, ch'io le desidero valida e costante siccome merita il talento, la sua applicazione e l'ottimo suo costume: e lodo moltissimo ch'ella faccia un poco di parentesi ai forse troppo continuati studi suoi. De' quali la soverchia abbondanza, invece di nutrir la mente, l'indebolisce e l'opprime, siccome avviene per soverchio cibo agli stomachi a' quali non si lascia il tempo di digerirlo. Ho ammirata in secondo luogo moltissimo la sua esemplare docilità nel prendere in così buona parte le amichevoli ma non grate verità che l'amicizia mi ha costretto a scriverle intorno al suo dramma. Io mi congratulo seco di cotesta amabile e poco comune virtù: particolarmente fra poeti, che ab immemorabili han meritata la definizione di genus irritabile vatum. Con queste disposizioni ella farà più viaggio di quei troppo fervidi ed audaci giovani monitoribus asperi che perciò non possono imparare ad equilibrarsi sull'ali che dalle proprie cadute.
Qui, mio caro signor Rovatti, le lettere non entrano fra le occupazioni della società. I letterati sono rarissimi, e que' pochi non hanno né oggetto né occasione di trovarsi mai insieme. Trattane una volta, dopo il suo ritorno d'Italia io non ho più veduto il padre Caskany, che per altro amo e stimo quanto egli veramente merita a più d'un titolo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Settembre Rovatti Italia Caskany
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