Io me ne congratulo seco come d'un pregio non meno stimabile de' molti altri che l'adornano e d'ingegno e d'applicazione, e di dottrina e di costume: e se mi è permesso di parlargli dal tripode, come sacerdote d'Apollo, gliene auguro e predìco le più giuste e luminose ricompense e di credito e di comodi e d'onori.
Le amorevoli accoglienze che ricevono i miei Voti pubblici sulle sponde dell'Arno, dove già da sì lungo tempo dimentiche di Licabetto, d'Aganippe e di Elicona soggiornano le canore sorelle, confesso che solleticano efficacemente la mia vanità: e sarebbe molto più grande il rischio della dovuta mia moderazione, s'io non conoscessi che la massima parte della comune approvazione mi deriva dal soggetto e dalle circostanze di quello, in cui il merito mio non ha parte. Tacete, se mi amate, questa verità a coteste leggiadre Ninfe mie parziali, e non mi scemate la loro propensione. Son troppo geloso di conservarmi intero il favore della più bella metà del genere umano. Io sono intanto e sarò.
1532
A GIUSEPPE PASSERI - NAPOLI
Vienna 22 Settembre 1766.
Non prima di giovedì scorso 18 del corrente settembre mi fu portato dal signor conte di Canale il Saggio delle poesie di V. S. illustrissima, che dopo aver fatto il viaggio di Piemonte, ed essersi per istrada chi sa dove e quante volte arrestato, era qui finalmente caduto fra le mani de' revisori de' libri che debbono essere esaminati prima di essere introdotti, ed ha perdute in questa formalità tre altre settimane. Tutta questa iliade è necessaria per conciliare senza discredito della mia diligenza le date della sua lettera e della presente risposta, distanti di ben cinque mesi fra loro.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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