Quell'influsso maligno che ha frapposti tanti inciampi e dilazioni a questo sospirato avvenimento, anche qui ce ne ha fatto godere a stento il piacere. Questo monsignor nunzio ha stimato bene in simili circostanze di abbandonar la sua residenza ed andarsene a star in campagna ben due poste quindi lontano, onde il corriere, che giunse venerdì sera, trovando vedova la nunziatura ha dovuto andare a cercarlo senza poterci lasciare che a voce la poco distinta notizia. Quindi io ho dovuto sospirarla sino al sabato mattina. Basta; è fatto il becco all'oca: et novus rerum nascitur ordo. Addio. Questa risponde alla vostra del 20 di settembre. V'abbraccio con l'appendice e sono.
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A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 9 Ottobre 1766.
Tanta maggior parte io prendo, mio caro signor Filipponi, nell'incomodo di cui vi ha regalato il vostro sofferto reumatismo, quanto più spesso di voi sono alle mani con cotesta maledizione e ne conosco perciò tutte le grazie allettatrici. Mi consolo che a buon conto per questa volta l'abbiate valorosamente debellato, e desidero che non prendiate gusto a così cattive pratiche.
Se il coraggioso signor Rabj vuole intraprendere la ristampa delle opere mie con l'ideata magnificenza, io invierò voti a Mercurio perché secondi e ricompensi largamente il suo valore, e porgerò a lui quella mano adiutrice che si può in tanta distanza. Se il por mano all'opera dipende dai materiali del decimo tomo, dall'acclusa notarella vedrete che ve ne sono a sufficienza, e quando sia tempo io manderò tutti i suddetti materiali nitidi e purgati come conviene.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Ottobre Filipponi Rabj Mercurio
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