A tenore delle intenzioni del gentilissimo signor Luciani feci parola ieri l'altro della sua persona a questo signor conte di Spork, che ha la superiore inspezione de' teatri, e lo trovai già informatissimo del conosciuto suo merito. Ei mi rispose che fin'ora non v'è alcuna risoluzione di far rappresentare in Vienna opere serie: onde è presentemente inefficace la propensione ch'egli avrebbe di valersi della sua distinta abilità: ma che non trascurerà di procurarne l'acquisto quando l'opportunità si presenti. Io intanto, gratissimo alle gentili sue espressioni e memorie del caro perduto amico, veglierò in espettazione delle favorevoli occasioni onde convincerla con l'opera della perfetta stima con cui sono.
1540
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 20 Ottobre 1766.
Una lettera di Roma diretta a questo signor conte Piccolomini, scritta in data del 4 del corrente (come l'ultima vostra che ricevo) dall'eminentissimo di lui fratello, mi scopre che voi avete ancora commercio con le Muse. Ha questa, fra altri stampati, portato un sonetto manoscritto segnato del vostro nome, il quale, per quanto posso ricordarmi, incomincia: "Signor, perché non sol purpureo manto", o cosa simile; perché non mi fido dell'esattezza della mia memoria.
Mi meraviglio che non me ne abbiate fatto parola, poiché il silenzio, a dispetto della vostra modestia, non poteva naturalmente impedire che il sonetto per altra via non mi pervenisse. Or sia il sonetto legittimo o supposto, abbiate voluto o no farmene mistero, sarebbe più che passabile se la tirannia della rima non vi avesse intruso un certo maladetto "intanto", a dispetto della ragione.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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