Ma v'è molto ancora che fare contro nemici che trascorrono sino alla temeraria cecità di negarci i nostri più solidi ed indubitati supposti.
Nel fine del vostro trattatino vi ha vinto la tenerezza fraterna, e non avete saputo astenervi dalle mie lodi: confesso che, quanto mi dilettano come pruove incontrastabili dell'amor vostro, altrettanto mi rincrescono come elogi proferiti da me medesimo, di cui e per affetto e per sangue voi siete così poco distinto. Ma è tardi; ho gente intorno, e poco di più per oggi mi resterebbe a dirvi, onde congratulandomi con esso voi della lodevole vostra fatica, teneramente vi abbraccio e sono al solito.
P. S. Al nostro applaudito purpureo Padre non trascurate di ricordare il mio invariabile affetto.
1544
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 3 Novembre 1766.
I morti ed i vivi non vogliono che oggi la vostra del 18 ottobre abbia da me lunga risposta. Onde contentatevi de' miei ringraziamenti per le nuove di Roma e particolarmente per le ottime che mi date del nostro degno Eminentissimo, ch'io amo, rispetto ed onoro quant'egli merita, che vuol dire infinitamente. Mi son compiaciuto nelle memorie che mi avete risvegliate di piazza Navona, della Santa Venanzia e dello allora profano abate: ed ho ammirate le strane ed impensate vie per le quali si perviene talvolta sulle cime del Vaticano.
Il sonettino che mi avete mandato su tal proposito non mi è stato caro che per la vostra cura: dalla quale, per altro, per vostra e mia quiete vi dispenso quando si tratta di maldicenza.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Padre Novembre Roma Eminentissimo Navona Santa Venanzia Vaticano
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