Addio. Io sono il vostro.
1545
A FERRANTE CITTADELLA - LUCCA
Vienna 3 Novembre 1766.
È ben generosamente ricompensato il lungo silenzio di V. S. illustrissima con l'obbligante dono della leggiadra canzonetta di cui ha voluto gentilmente farmi parte. Questo ben che picciolo frutto scopre a meraviglia l'indole del felice terreno che l'ha prodotto. Si riconosce in esso e facoltà inventrice, e vivacità nell'imaginare, e giudizio nella connessione delle idee, e possesso del linguaggio di Parnaso. Io me ne congratulo seco e me ne congratulerò certamente con le Muse italiane, quando ella non trascuri di mostrarsi grato, secondando la visibile parzialità della natura.
Noi ci risentiamo ogni giorno della mancanza dell'amabile schiera lucchese, alla quale eravamo in breve tempo tanto dolcemente assuefatti, avendo il distinto merito di quella usurpata tutta l'efficacia d'una lunga consuetudine. Onde ne pretendiamo a buona equità un cortese contraccambio. Lo esiga ella a nome nostro da tutti cotesti già suoi degnissimi compagni in Vienna, ed includa nominatamente nell'istanza quanto di bello e di brutto e quanto di giovane o di vecchio si radunava e tuttavia si raduna nell'ospitale gentilissima casa Figuerola. Renda distinte grazie al signor de Montecatini dell'obbligante memoria che di me conserva: mi continui l'invidiabile sua affettuosa parzialità, e mi creda sempre con tenerezza eguale al rispetto.
1546
A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
Vienna 15 Novembre 1766.
In somma, riverita signora contessa, è pur troppo vero che fra noi altri poveri mortali, per lo più, è la cieca Fortuna quella che mette il prezzo e dà la gradazione a tutte le nostre azioni.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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