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      E nella seconda mi sono compiaciuto che il vostro prudente contegno col vivace monsignorino abbia non solo secondate, ma prevenute le mie insinuazioni. Egli ha talenti proporzionati alla carriera che intraprende e non è forestiero nel paese delle lettere; ma l'inesperta gioventù e la non sudata opulenza han bisogno, per sicurarsi, della sferza del tempo, il quale ne' vari, infiniti e difficili incontri della vita gl'insegna a poco a poco a spese loro a rispettar più gli altri, a stimar meno se stessi ed a non parlare ed operare inconsideratamente. Noi non abbiam tempo per aspettar così lunga cura, onde l'evitare l'infermo è il più savio ed opportuno rimedio. - Da ieri in qua l'orribil freddo è molto meno intenso, ma non dando i ghiacci e le nevi alcun segno di congedarsi, temo che il nostro sollievo sia di tregua e non di pace. - Intanto qui si festeggia il parto della granduchessa di Toscana con balli aulici per la nobiltà, e con altri pubblici ne' quali tutto il popolo è ammesso gratis, non meno ne' teatri di prosa tedesca che di musica italiana. E mentre io scrivo il popolo affollato ed impaziente aspetta il passaggio d'una numerosa corsa di slitte, nella quale (a riserva dell'imperatrice vedova) sarà tutta la Corte nella sua più luminosa pompa e maestà. Addio.
     
     
     
      1561
     
      A GIUSEPPE AZZONI - SIENA
     
      Vienna 19 Gennaio 1767.
     
      Benché io non possa senza visibile ingratitudine dubitare dell'amor vostro, ogni confermazione che vi piaccia di ripeterne ha sempre per me, mio caro padre maestro, tutta la grazia e l'efficacia della novità. Converrebbe essere insensibile affatto per non compiacersi alla lettura dell'ultima vostra lettera, nella quale candido ed aperto non solo tutto il vostro bel cuore, ma veggo insieme l'onorato ed invidiabile luogo che mi ha concesso di occuparne, luogo di cui sono a gran ragione e geloso e superbo.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Toscana Corte Gennaio