Io sento tutto il valore di un così parziale ed obbligante disegno: e siccome l'ho già concepita, così gliene conserverò eternamente la dovuta riconoscenza. Pure, se a V. S. illustrissima riuscisse di fargli concepire che cotesta specie di incensi sono dovuti ai figli della Fortuna, non a noi altre povere cicale di Parnaso, mi farebbe goder puro l'invidiabil piacere di considerarmi distinto nella mente di uno scrittore così stimabile, senza esser contaminato dall'angustia di dover superare la mia naturale repugnanza a coteste da me poco meritate distinzioni. Non si stanchi d'amarmi e mi creda.
1565
A SIGISMONDO CHIGI - ROMA
Vienna 13 Aprile 1767.
Uno de' debiti più distinti ch'io professerò sempre alla nostra illustre Arcadica Adunanza, sarà quello d'aver non solo stimata degna la mia di far numero fra le imagini che adornano il suo serbatoio, ma di averne voluto altresì qualificar la richiesta con la riverita interposizione dell'Eccellenza Vostra. Onde, a dispetto della repugnanza ch'io sento nell'andar così pubblicando le mie annose bellezze, non si frapporrà la minima dilazione a cotesta per tanti titoli a me vantaggiosa ubbidienza: a condizione per altro che il dimandato ritratto non sia esposto mai alla critica vista delle valorose nostre pastorelle, alle quali non vorrei per cosa del mondo somministrar motivi che mi scemassero il loro favore. Mi affliggerebbe all'eccesso il dubbio che Vostra Eccellenza accenna della mia ricordanza di lei, se non lo credessi più tosto una traveggola della sua modestia che una reale incertezza.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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