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      I colti suoi talenti, l'amabile suo contegno, e sopra tutto la matura saviezza della quale ella ha date qui fra noi così solide prove ne' più fervidi giorni dell'età sua, non lasciano tracce così superficiali nella memoria altrui che possano agevolmente cancellarsi. Io so che Vostra Eccellenza mi è sempre presente, e che le nostre or serie or scherzevoli teutoniche confabulazioni sono state, sono e saranno fra le mie più deliziose reminiscenze. Mi congratulo col più vivo sincero sentimento dell'anima della lodevole scelta che si degna accennarmi di aver finalmente fatta di così degna compagna, che compensa con usura la tardanza della risoluzione. Condisca un costante tranquillo e non mai turbato piacere una così invidiabile unione,
     
      e n'abbia poicittadini la patria uguali a voi.
     
      Tutti gli amici, e particolarmente le persone che esistono della casa Perlas e Figuerola, contraccambiano, come è lor debito, la di lei obbligante memoria. Dico le persone che esistono, poiché la povera vecchia contessa ci ha poche settimane sono abbandonati per sempre. Non si stanchi di riamarmi, e mi creda sempre con tenerezza eguale al rispetto di Vostra Eccellenza.
     
     
     
      1566
     
      AD ANTONIO FILIPPO ADAMI - FIRENZE
     
      Vienna 14 Aprile 1767.
     
      Alle irregolarità di salute che mi hanno dal canto di V. S. illustrissima defraudato così lungamente dell'onore delle sue lettere, si sono aggiunte dal canto mio, per impedirmi di procurarmele, anche le continue corse che mi obbliga a fare in Parnaso l'adorabile mia sovrana, senza concedermi intervallo in cui possano essere almeno in parte rimarginati i guidaleschi contratti nelle antecedenti.Tanto più cara e obbligante è per me la di lei cura di parteciparmi per mezzo del cavalier Gluck i dodici ultimi suoi nitidissimi sonetti, ne' quali tutti, e particolarmente in quello sul ritratto dell'imperatrice regina, riconosco a qual segno goda ancora il mio signor senatore Adami il costante favor delle Muse, e mi consolo argomentando che un'anima che tuttavia così vigorosamente pensa non debba essere incomodamente alloggiata.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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