È vero che i nostri compositori di musica si scordano oggidì molto spesso che gli attori sono uomini e non violini, onde fanno nascere una troppo disforme distanza fra il tenore de' recitativi e delle arie. Ma non credo che debbasi riformare la maniera di scrivere in grazia d'un abuso che a lungo andare dovrà senza fallo essere riformato dalla natura: la quale expellas furca tamen usque recurrit. Farò consegnare alla persona che mi ha recata la sua lettera (ma che non ho ancora veduta) un mio componimento intitolato I voti pubblici, con la sua traduzione tedesca molto lodata dagli intelligenti, perché la faccia pervenire alle di lei mani. Mi conservi intanto il suo affetto, sicuro d'un giusto contraccambio, e mi creda.
1575
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 11 Maggio 1767.
Ho regolarmente ricevuto la vostra lettera del 24 aprile, ed a questa rispondo: ma mi manca tuttavia l'antecedente che dovea essere del 18, cioè del Sabato Santo. Non so se abbia trovato inciampo qui o in Roma: ma dovunque l'abbia trovato è di poca importanza, poiché la susseguente mi assicura della vostra salute, unica premura della nostra corrispondenza.
Dai grandi sintomi che si veggono è chiaro che vi è una universale fermentazione nel corpo politico: forse quando tutti i liquidi si saranno messi in equilibrio ne nascerà la pubblica tranquillità: di questa in tal caso potranno approfittarsi i posteri; ma a noi sventurati non toccherà intanto altra parte che i rischi e le agitazioni della crisi. Addio. Non trascurate, quando vi riesce di vederlo, di ricordare il mio vero rispetto al nostro venerato Eminentissimo, e co' soliti comunicabili fraterni abbracci de more mi dico.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Sabato Santo Roma Eminentissimo
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