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      La povera imperatrice Giuseppa cedé alla malignità del suo vaiuolo e fu sepolta sabato scorso con incredibile, universal dolore, mercé i suoi veramente angelici costumi. L'arciduchessa Cristina moglie del principe Alberto non è ancora dopo il suo parto nello stato in cui da lungo tempo dovrebbe essere; e quello che più ci ha fatto e ci fa tremare si è che la nostra benefica adorabile madre e sovrana imperatrice Teresa, trascurando, secondo il suo costume, la propria per l'altrui cura, ha preso il vaiuolo dall'augusta sua nuora ed oggi è nel settimo giorno dell'infermità. Figuratevi il pubblico terrore e l'aspetto di questa città ad una tal minaccia di perderla. Speriamo per altro che i nostri gravi falli non siano giunti a meritar da Dio un così terribile castigo, poiché i vaiuoli dell'augustissima principessa, benché in quantità considerabile, sono di benigna natura e procedono già regolarmente alla loro maturazione senza alcun sintomo che cagioni la minima confusione in chi l'assiste. Mi figuro le angustie del povero Pontefice ed intendo benissimo la difficoltà di prender partito in così inaspettata contingenza: poiché a qualunque si appigli, si presenta un futuro più funesto del presente. Addio. Vi abbraccio con la compagna e sono.
     
     
     
      1581
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 8 Giugno 1767.
     
      La vostra del 23 dello scorso maggio ottiene oggi ben diversa risposta della sua antecedente. Scrissi quella piangendo di spavento e di dolore, e scrivo questa piangendo di contentezza e di giubilo.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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