La festa sarà animata da un giubilo proporzionato al terrore passato ed alla universale impazienza di rivederla. Addio: vi abbraccio con la compagna e sono.
1595
A SUOR MARIA VITTORIA - ROMA
Vienna 20 Luglio 1767.
La preferenza ad ogn'altro, di cui si degna V. S. reverendissima onorarmi nell'esecuzione del lodevole suo pensiero, ed oltre la comunione della patria, quella dell'interesse ch'ella prende nella preziosa salute della clementissima mia sovrana, meritano ed esigono da me e la più sincera riconoscenza ed il più vivo desiderio d'ubbidirla. Ma nell'esporle di quanto sia inferiore a questo la mia sufficienza, ho il rincrescimento di prevedere che la lontananza, che altera gli oggetti, e la mancanza di quelle notizie che non giungono a turbar l'invidiabil riposo di cotesto sacro ritiro, le faranno parer forse men solidi di quello che in fatti sono gli ostacoli che mi si oppongono. Sappia dunque, reverendissima signora, che non solo veruno de' miei pari, ma né pure alcun personaggio del più eminente grado si arroga mai la libertà di presentar lettere alla sovrana se non è a ciò autorizzato da' doveri della sua carica o da uno special comando della sovrana medesima, che l'abbia per avventura scelto per ministro di alcun particolar suo carteggio. Il peggio si è che le persone istesse, che si trovano autorizzate, s'incaricano difficilmente di commissioni somiglianti a quella che alla parzialità sua è piaciuto appoggiarmi. Il genio benefico dell'augustissima imperatrice, anche ristretto ne' limiti de' suoi dominii, trascende a tal segno le regie di lei facoltà, che sente ogn'uno assai ragionevole repugnanza nel doverle somministrare in qualche istanza straniera nuovi motivi di rammaricarsi della sua insufficienza.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Luglio
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