Figuratevi le agitazioni ed i palpiti del nostro signor barone di Hagen, voi che non ignorate la sua lunga e stretta amicizia col suddetto degno ministro, ed il suo candido e costante carattere. Gli ho fatto leggere la vostra che l'ha infinitamente rallegrato. Egli vi ama veracemente, e vi stima. Mi commette di riverirvi ed abbracciarvi a suo nome, e dirvi che pur che veniate ben presto egli vi lascerà due settimane libere dalla pensione di qualunque lettura, nelle quali possiate spiegare senza alcun ritegno tutte le ricchezze della vostra eloquenza. Accetta la disfida della vostra insigne Maddalena, con fiducia di tenerla in rispetto coi nuovi acquisti de' quali ha ultimamente ornata la sua pinacotheca, e che io non ho ancora veduti. Adempirà esattamente la commissione col maresciallo Colloredo: e vi compatisce intanto d'aver perduta la lettura degli ultimi libri della Tebaide, ch'egli ha terminati con infinita stima per lo scrittore senza travederne i difetti. Io che sono amico dell'ordine per natura e per sistema, e che uniforme nel mio tenor di vita abborrisco tutte le novità giudicando (come tutti fanno) gli altri da me medesimo, compatisco infinitamente il signor cavalier Raiberti d'esser obbligato a trasportar sotto un nuovo meridiano la sua politica officina. Questa sarebbe per me la spedizione degli Argonauti. Se la presente lettera vi trova ancora sulle sponde della Dora, riveritelo, vi supplico, divotamente a mio nome: ed accertandolo ch'io sono da voi esattamente informato del distinto suo merito e dell'invidiabile suo carattere, lasciate che da se stesso argomenti a qual segno io l'amo e lo rispetto.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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