Soffra dunque che, se non in quella de' Numi, in questa lingua almeno più famigliare alla verità io l'assicuri della grata, giusta e perfettissima stima con cui sono e sarò sempre.
1619
A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
Vienna 5 Novembre 1767.
La vostra gratissima scrittami di Villa il 18 dello scorso ottobre non mi ha trovato, è vero, fra le imposte fatiche poetiche né tra le feste nuziali, ma fra i pianti d'una perdita inaspettata che abbiam fatto della reale sposa e fra i palpiti della minacciata funesta catastrofe d'una seconda tragedia nella persona d'un'altra adorabile arciduchessa che non prima di ieri è stata dichiarata fuori di pericolo dalla facoltà medica. Onde vedete che fra i lavori e le agitazioni siamo sempre alle mani coi malanni, e mentre spunta l'un, l'altro matura. Con tutto ciò mi sono sommamente compiaciuto della suddetta ultima vostra lettera, nella quale regna al solito la virtuosa vostra ammirabile docilità, mallevadrice sicura de' felici e gloriosi viaggi che voi siete per fare nell'immenso mare delle lettere. Vedrò con estremo piacere a suo tempo il poemetto già terminato: e ve ne dirò il parer mio con quel candore che il mio e l'amor vostro esigono, non che permettono. Approvo, anzi ammiro la vasta e sublime idea dell'altra opera che meditate: e vi consiglio a fermarvi in essa senza divagarvi in altre applicazioni. In questa potete fare lodevole uso non meno della dottrina che de' vostri talenti poetici. Ma convien fermarvisi e rimanervi senza divagarsi altrove: fastidientis stomachi est plura degustare.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Numi Novembre Villa
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