Né basta per le lunghe imprese questa costanza: è necessario che il lavoro non sia interrotto, ma che il passo sia lento, affinché possa esser durevole. I grandi viaggiatori vanno a picciole giornate, e non corrono per la posta. Se saprete metter freno a quell'impeto che vi trasporta, verrete gloriosamente a capo e di questa e d'altre lodevoli fatiche, altrimenti dissiparete inutilmente quelle forze delle quali la natura vi ha parzialmente proveduto. Ch'io vi scriva versi? Ah, mio caro signor Rovatti, voi mi credete ancora in quella invidiabile età che abbisogna di dispensa per i libri proibiti. Io sono in quella che non solo non è solleticata dalle Muse, ma ne fugge il commercio, e non lo soffre che per dura indispensabile necessità, quando il preciso debito ve lo costringe. Sat prata biberunt.
Addio, mio caro signor Rovatti. Conviene che il cardinale Piccolomini abbia incontrata difficoltà insuperabile per la nota dispensa perché non ne scrive più parola. Addio di nuovo. Continuate ad amarmi ed a credermi con la dovuta corrispondenza.
1620
A SALVATORE PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
Vienna 9 Novembre 1767
L'augustissima imperatrice regina, mia clementissima padrona, ha con particolare benignità accettata l'offerta degli eletti componimenti poetici dall'Eccellenza Vostra e scritti e raccolti ed a suo nome alla Maestà Sua presentati. Di tutti si è sommamente compiaciuta, ma specialmente de' due primi sonetti, nel nobile autore de' quali non ha commendato solo la dottrina e l'ingegno, ma distintamente ha gradito che ai molti meriti ereditari (alla Maestà Sua ben presenti) abbia egli voluto aggiunger quello di così attenta cura e stimabile.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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