Ma non dà idea della facoltà propria di muoversi senza bisogno di alieno impulso.
Una ruota da mulino può dirsi aliquid actuosum, ma non mai t?` a??t?????t??, perché il suo moto è effetto visibile dell'acqua o della mula che la spinge, e non della propria sua indipendente facoltà. Autografo vuol dir scritto di propria mano: automata sono le macchine che muovonsi da se stesse senza che apparisca la cagione impulsiva. Né saprei contentarmi di quel vostro res motu externo percita perché a??t?????t?? non v'è pur l'ombra di quell'externo, ed in quel percita v'è un'idea passiva di moto comunicato e non proprio.
Lodo il vostro pensiero d'intraprendere dopo questo alcun altro letterario lavoro, e mi piace la pia cagione che vi sollecita a scrivere contro gli increduli. Ma, caro fratello, che direte di più del Magalotti e del Segneri? E con quali umani argomenti confonderete quegli empi che incominciano dal negarvi la rivelazione?
Cotesta deplorabile cecità non è curabile che dal sommo Padre della verità; e la nostra carità esige che in vece di fidarci, per assisterli, alle nostre deboli forze, ricorriamo con le umili nostre preghiere all'onnipotente autor della luce, perché si degni d'illuminarli. Addio: guardatevi dal freddo, che qui c'incomoda indiscretamente e costì da qualche anno osservo che gareggia col teutonico. E coi soliti comunicabili abbracci io sono.
1632
A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
Vienna 24 Dicembre 1767.
Ho attentamente letta, mio caro signor Rovatti, la vostra Festa, ed ho trovate in essa infinite cose dette e pensate da uomo erudito ed ingegnoso, e per questa parte me ne congratulo con esso voi siccome sono gratissimo alla vostra amicizia, che fra le lodi della nostra eroina ha saputo trovar luogo per le mie, che accetto come pegni d'amore ma non già come frutti del merito.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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