Ed essendomi finalmente venuto a capo, ho dovuto beccarmi il cervello per andare interpretando i caratteri sommersi nell'oscurità del foglio tutto grinzo, inchiostrato e fangoso. Pure con un poco di soccorso della mia facoltà divinatoria ho compreso che voi vi difendete prolissamente del vostro silenzio sul fenomeno dei Gesuiti e promettete d'esser loquace su tal soggetto per l'avvenire. Io vi dispenso da questa cura perché non son punto ghiotto di tali novelle; e se lo fossi abbiam qui donde riempircene a sazietà. Ma confesso che ammirai moltissimo che voi mi taceste così strepitosa novella in quella prima settimana nella quale io credo che non fosse trascurata né pur nelle lettere di cambio. Per la correzione appartenente al Secesso tusculano ho messa la vostra lettera nel manoscritto, e sarà a suo tempo posta in uso. Addio: guardatevi dal freddo che qui è de' memorabili. Comunicate i miei abbracci alla compagna e credetemi.
1639
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 18 Gennaio 1768.
Vi rendo grazie degli uffici passati con l'eminentissimo Piccolomini a mio e resimi a nome di lui, ed approvo moltissimo il tempo da voi scelto per incomodarvi vicendevolmente il meno che sia possibile. Questo contegno interrotto da lunghe parentesi io credo che sia il più conveniente alle vicende della vostra macchina ed alla folla degli affari di lui. Mi piace anche che abbiate compiuti i nostri doveri col gentilissimo signor don Gaetano Caffarelli, al quale (incontrandolo) vi prego di dir mille tenerezze a nome mio, accompagnate dai complimenti della signora contessina Figuerola e di tutta la notturna adunanza di casa Perlas.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Gesuiti Secesso Gennaio Piccolomini Gaetano Caffarelli Figuerola Perlas
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