Voi certamente non ignorate che, contento di non dispiacere a' miei sovrani, io non mi appresso al trono se non se comandato, che per salutifero e filosofico sistema io non frequento alcuno de' luminari che lo circondano, e che nella situazione nella quale è piaciuto alla Providenza di collocarmi non v'è chi possa temer ragionevolmente o sperar cosa alcuna dall'odio, o dall'amor mio. Or, attese tali incontrastabili verità, come potete credere che in questo avaro commercio del mondo corrente le mie sole istanze, senza alcuna speranza di contraccambio, sian sufficienti ad esigere quel valido impegno che bisogna al vostro affare? Una o più di quelle lettere, che per tacita convenzione di tutte le segreterie si danno con quella disinvoltura con la quale si ricevono, so che non sarebbero difficili ad ottenersi: ma cotesti pannicelli caldi, tanto a voi inutili quanto a me vergognosi, hanno oggimai perduto il credito fin tra le cantatrici ed i ballarini. Non vorrei che la confessione della mia insufficienza mi defraudasse di qualche parte della vostra affettuosa stima quando per altro dovrebbe accrescerla, poiché il portar pazientemente il gobbo è ben virtù che la necessità rende comune, ma quel mostrarlo spontaneamente a chi non se n'era avveduto costa qualche sforzo all'amor proprio, onde è candor meritorio. Siate voi dunque con me così giusto come io son sincero con voi, e non cessate di credermi invariabilmente.
1642
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 8 Febbraio 1768.
Rispondendo alla vostra, data per trascorso di penna il dì 23 dell'anno passato 1767, vi dico che non ho ancora notizie alcuna da Neustadt onde soddisfare la giusta curiosità del vostro signor avvocato N., ma non crediate che vi sia colpa di negligenza.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Providenza Febbraio Neustadt
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