Io, non dotto abbastanza per pretendere di sapermi valere di uno stile così convincente, credo mio debito l'assicurarla in questo (almeno egualmente sincero) del giusto contraccambio di gratitudine ch'io le rendo per la costante sua obbligantissima cura d'onorarmi e distinguermi. Ah, se fra tante sue commendabili qualità vi fosse quella di scoprirmi abile ad ubbidirla, non trascuri, la prego, di somministrarmi le sospirate occasioni di dimostrarle la grata ed inalterabile stima con cui sono.
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A GIAMBATTISTA MARTINI - BOLOGNA
Vienna 22 Febbraio 1768.
L'inaspettata disgrazia avvenuta al degnissimo signor abate Del Monte, già nota certamente a V. S. reverendissima e qui universalmente compatita, mi ha ritardato di molti giorni il piacere di ricevere il gentilissimo suo foglio del 7 dello scorso gennaio, fattomi rendere dal povero paziente nel fine della scorsa settimana. Un mio domestico a lui da me immediatamente inviato con la sincera offerta della pronta mia servitù in quanto ella vaglia e possa essergli utile, mi ha riportato per parte di lui la consolante novella che egli si ritrova in così buono stato quanto è possibile di ritrovarsi con una gamba rotta: che vuol dir (cred'io) che la guarigione non sarà tarda, né lascerà incomode conseguenze. Subito ch'ei sarà visibile non trascurerò di andarlo a riverire in persona a dispetto di duecento gradini in circa che convien salire per sollevarsi sino alla sua aerea abitazione.
Sono impazientissimo così del secondo volume della sua eruditissima istoria come de' duetti e terzetti ch'ella ci fa sperare, e sarei molto superbo di poter conferire con qualche cosa inedita al suo lodevole lavoro: ma tutto ciò ch'io scrivo è per ordine della Corte, e questo o si produce e si stampa subito o, se se ne sospende per qualche accidente la produzione, si serba per le eventuali occorrenze; ed io non ho l'arbitrio di pubblicarlo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Febbraio Del Monte Corte
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