Figuratevi il frastuono che ricominciò a così lieta novella, recata da tal messaggiera. Riuscì tardissimo di potere ottener dal popolo tanto d'imperfetta tranquillità che bastasse a terminare alla rinfusa il non più curato spettacolo. Ma quando si mosse l'augustissima padrona per partirne, il fiume trattenuto ruppe in tal guisa i ripari che durerebbe, io credo, ancora il festivo tumulto, se ritornando ella indietro nel palchetto, donde era già uscita, con mille cenni di tenero gradimento non avesse esatto dal popolo che si calmasse. Ma non crediate, dilettissimo amico, che le nostre dolcezze non abbiano la loro mistura d'amaro. Ne' primi giorni della incominciata quaresima giunse qui una dolorosa staffetta con la novella che il nuovamente nato gran principe aveva sofferto un assalto di quelle convulsioni infantili che le donne romane chiamano infantigliole. Alle 2 ore e 3 quarti dopo la mezzanotte dal venerdì al sabato passato, una terribil scossa di terremoto destò ed atterrì tutti gli abitanti della città e de' sobborghi, e quasi di concerto anche il Danubio, infastidito de' ceppi ne' quali il gelo lo teneva ristretto, li ha con tal furore fracassati che uscendo impetuosamente da' suoi letti ha coperti non solo i boschi e le campagne vicine, ma i borghi del Rossau e della Leopoldstadt. All'incontro una lettera di propria mano della serenissima granduchessa ci ha poi rassicurati dell'ottimo stato di salute nel quale è ritornato il gran principe. Il terremoto, contento di averci spaventati, non ha qui fatto rovinare né una ciminea né una tegola.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Danubio Rossau Leopoldstadt
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