Ella che si trova nella più ridente, non trascuri di secondare la parzialità della Natura, di adornare il suo secolo e di farmi insuperbire de' miei presagi.
Monsignor Perlas, la contessa Figuerola e le contessine di Canale si sono sommamente compiaciute della scambievole memoria che conserva V. S. illustrissima di loro e mi hanno incaricato di attestarle quanto il di lei merito sia sempre loro presente. La supplico di ricordare il riverente ossequio mio a codesto veneratissimo monsignor arcivescovo ed a tutti gl'individui della nobile comitiva, che nella sua pubblica rappresentanza lasciò ultimamente in Vienna così vantaggiosa idea e di sé e della illustre sua patria. Ed augurandomi occasioni e facoltà d'ubbidirla, con tenerezza eguale al dovuto rispetto costantemente mi dico.
1650
A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 7 Marzo 1768.
Il nostro signor Rabj fa il suo dovere pensando alle sue convenienze; ma non lo fa se pretende ch'io non pensi alle mie. Tocca a me il giudicare quali delicati riguardi io sia obbligato ad avere verso i principi, e principi che hanno premiato i miei sudori con così splendida magnificenza. Gli oracoli che vi sono stati prodotti non bastano per autorizzarmi a disporre di cose che non sono più mie; onde, mio caro signor Filipponi, consigliatelo ad imitare la mia rassegnazione.
Prendo parte nel vostro dolore per l'inaspettata risoluzione del vostro esemplare signor figliuolo; ma chi sa ch'egli nel nuovo suo stato di perfezione non vi cagioni con usura motivi di contentezza?
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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