Il credito reale che abbiamo con esso lei sono le vere sollecitudini nelle quali ella ci ha lasciati partendo da Vienna nel furore d'un ispido, strano ed ostinatissimo inverno, che ci ha fatto tremar per lei di tutti gl'inconvenienti possibili, finché una lettera del suo compagno non ci assicurò del felice loro arrivo in Gorizia. Ma questi sono i crediti comuni della Casa Figuerola e di tutte le dame, fraile e cavalieri che la frequentano; io ho seco una partita personale da non accomodarsi con l'acqua benedetta. In tutta la sua per altro obbligantissima lettera ella né pur mi nomina il mio caro signor conte Medini. Oh questo è troppo! Non speri ch'io le perdoni questa colpa se prima come mia commissaria non gli ha consegnato in vece mia un buon centinaio di tenerissimi abbracci, de' quali pretendo a suo tempo autentica quietanza; confermandole frattanto la rispettosa stima con cui sono.
1663
AD ANGELO FABRONI - FIRENZE
Vienna 2 Maggio 1768.
Dal compitissimo monsieur Le Brun mi fu recata, già parecchi giorni sono, una gentilissima lettera del mio riveritissimo signor Fabroni, a me al solito gratissima a dispetto della sua data alquanto stantia. Alla testimonianza di V. S. illustrissima e reverendissima s'accorda perfettamente il contegno e la maniera di pensare e d'esprimersi di questo valent'uomo per accennarne il merito. Io sulla fede di tali mallevadori l'ho fatto conoscere a cavalieri dotti ed intelligenti, miei intrinseci amici, che se ne sono sommamente compiaciuti, e possono non essergli inutili.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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