Benché affatto ignaro d'ogni circostanza della persona che così distintamente mi onora, le vivaci, parziali ed obbliganti espressioni d'una lettera che ne riceve esigono da me queste sincere proteste dell'infinita mia gratitudine. Arrossisco, a dir vero, alcun poco dell'eccesso di stima in cui mi veggo appresso di lei: ma con un passaggiero rossore non si compra caro un amico.
Vorrei ragionevolmente lusingarmi di poterlo personalmente conoscere; ma la mia situazione non so quando o se mai mi permetterà di rivedere la bella Italia: ed il sistema bellicoso, poco favorevole a' seguaci d'Apollo (sistema che anima unicamente e regola questa società), non alletta certamente i suoi pari ad un inutile, anzi dannoso viaggio. Mi raddolcisca ella queste disgustose considerazioni con la continuazione dell'amor suo: e mi creda con affetto e riconoscenza eguale alla stima.
1667
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 16 Maggio 1768.
La presente, che risponde alla vostra lettera del 30 dello scorso aprile, non può lusingarsi di cogliere ancora in Roma la signora contessa di Canale, tanto più che mi dicono essere stato limitato molto strettamente il tempo del soggiorno costì alla bella schiera di cui ella è parte; onde non vi do nuove commissioni per lei e spero esattamente eseguite le già replicatamente avanzate.
Vi so buon grado delle circostanze di cui mi informate intorno al viaggio di Sua Maestà siciliana. La vostra attenta fraterna cura supplisce appresso di me (già per altro delle medesime altronde avvertito) al pregio di novità di cui mancano.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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