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      Benché la vostra urbanità si sforzi a dissimular questa volta l'innata propensione ad accusarmi, instruito dalla esperienza io non dubito che almeno almeno voi sarete ancora perplessa a decidere se la vostra condanna debba cader sulla mia o sulla negligenza delle poste. Ma eccovi una prova, in virtù della quale (se non volete dichiararmi il più solenne di tutti gl'impostori) dovrete confessarmi innocente. Uno studiosissimo giovanetto, che vive nell'angusto recinto della mia domestica giurisdizione, desideroso di rendersi famigliare lo stile e l'ortografia italiana, va di tratto in tratto registrando alcuna delle lettere ch'io scrivo, quando l'angustia del tempo o il mio umore ipocondriaco non gliel contendono. Or fra le poche che a lui è riuscito di registrare si trova appunto quella che non ha saputo giungere alle vostre mani: ed io ve ne trasmetto la fedelissima copia che basterà almeno a convincervi, se non giunge alla gloria di persuadervi.
      Vi sono gratissimo delle felici notizie che vi compiacete darmi di tutta la florida vostra famiglia, le desidero sempre feconde d'altre migliori, e pregandovi a far le mie parti col venerabile patriarca, col caro bassà, con l'amabile sultana e con quanto vi circonda, col solito sincero rispetto mi confermo.
     
     
     
      1673
     
      AD ANGELO FABRONI - FIRENZE
     
      Vienna 13 Giugno 1768.
     
      Lo studiarsi d'esser utile a' nostri simili ed il secondare le premure d'un degno e parziale amico quale io reputo V . S. illustrissima e reverendissima a mio riguardo, sono debiti che producono biasimo trascurati, ma non già dritto alle lodi eseguiti.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Giugno