Di tutto mi congratulo seco, ma molto pių con me stesso, superbo della mia perspicace natural propensione in virtų della quale, anche senza l'impulso di cosė considerabili motivi, ho da tanto tempo concepito e conservato per la sua persona quell'amore e quella stima che mi faranno essere eternamente.
1681
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 4 Luglio 1768.
La vostra del 18 giugno, alla quale rispondo, darebbe occasione a deplorare le presenti vicende della nostra povera patria: ma io evito studiosamente quanto č fattibile una cosė dolorosa materia, della quale č impossibile di far parola senza proporsi un futuro molto pių orribile del presente. L'unica mia speranza č la costante esperienza d'essermi sempre ingannato ne' miei prognostici che fin'ora ho formati secondo i canoni logici, falsissimi oracoli nella catena degli eventi umani. Onde mi rimetto alla Providenza e fra le braccia di questa procuro di tranquillarmi. Sono stato in ora topica a ritrovare il principe di Hilburgshausen per potergli parlare semotis arbitris, e mi č riuscito di farlo e lungamente. L'affare del nostro signor abate Luciani č un osso ben duro da rodere. Il duca regnante, nipote del nostro principe, č in un deplorabile disordine di tutte le sue faccende economiche, colpa d'una sua pigra naturale invicibile noncuranza che l'hanno reso il giuoco de' suoi ministri. Questi lo divorano e son sempre creditori, ed č giunta a tale la confusione che il nostro principe di lui zio č risoluto di fargli mettere in sequestro tutto lo Stato da questo Consiglio imperiale aulico, non solo per farsi pagare i suoi assegnamenti dei quali č creditore dalla cassa paterna, ma per tentare per questa via di mettere in qualche assetto quel caos ed impedire cosė la totale imminente rovina della sua famiglia.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Luglio Providenza Hilburgshausen Luciani Stato Consiglio
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