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      Addio. Fate al solito in casa le mie veci con la compagna e credetemi.
     
     
     
      1691
     
      A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
     
      Vienna 8 Agosto 1768.
     
      Ho differito un ordinario a rispondere alla non men vivace che obbligante lettera di V. S. illustrissima, sperando che per la strada da lei accennatami dovesse essermi reso a momenti il libro de' Salmi ch'ella gentilmente m'invia, onde io potessi dirle quai fossero stati in me i primi effetti della lettura di quello; ma non vedendolo finora, non voglio aggiungere al discapito che una tal dilazione mi produce quello che produrrebbe un più lungo silenzio al credito della mia gratitudine. Le rendo dunque intanto infinite sincerissime grazie e del dono che si è compiaciuta destinarmi e delle affettuose e parziali disposizioni del suo bell'animo a favor mio espresse ed in prosa ed in versi con egual gentilezza e leggiadria.
      Nell'impresso saggio poetico (che sempre con nuovo piacere ho più volte riletto) si vede apertamente di quali penne pindariche l'abbia provveduta la natura e come l'abbia già addestrata a trattarle la lodevole sua applicazione: me ne congratulo seco e le auguro felici tutti quei voli ai quali coraggiosamente la spinge il florido vigore degli anni suoi. Ah non desideri, mio caro signor Mattei, i logori miei coturni! Ella non sa dov'essi premono chi gli porta, né qual pena abbia a me costato il dissimularne il disagio. Il nostro buon padre Apollo, che tanto la favorisce, saprà ben provvederla di più abile calzolaio.
      Il presentare senza svantaggio all'augustissima mia adorabile sovrana libri di poesia non è ora qui agevole impresa come da lontano per avventura si crede.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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