Nelle occasioni de' lutti, delle nozze, de' parti e delle pericolose infermità avvenute ne' prossimi anni scorsi in questa Corte, è stata essa innondata da un così enorme profluvio di componimenti poetici d'ogni ragione, mandati qui a centinaia dalla Lombardia, dalla Toscana, da Roma e da Napoli, che tutta la sua naturale clemenza e benignità non ha bastato a difendere l'imperatrice regina dalla sazietà, anzi dal fastidio de' poveri nostri versi italiani; onde non v'è chi più ardisca d'appressarsi a lei carico di questa merce, se pure ella, prevenuta destramente da chi abbia le opportunità di farlo, non mostri di desiderarla. La difficoltà non raffredderà le mie premure, ma ne rende incerti gli effetti.
Mi conservi ella intanto il dono della sua invidiabile amicizia, e sicuro del dovuto contraccambio mi creda con rispetto eguale alla stima.
1692
A CARLO HAGEN - TREVIRI
Vienna 9 Agosto 1768.
È bene un invidiabil premio de' miei studi poetici il gentile accoglimento che hanno da V. S. illustrissima e riveritissima conseguito i pochi miei versi fortunatamente pervenuti alle riverite sue mani: e ne sono a tal segno contento che, per questo inaspettato frutto ch'ei mi produce, io perdono al Parnaso tutta la sua decantata sterilità. Nella familiare consuetudine di cui da tanti anni mi onora l'eccellentissimo vice presidente del Consiglio imperiale aulico, degnissimo di lei fratello, non è possibile ch'io ignori le affettuose disposizioni dell'animo di lui a riguardo di V. S. illustrissima e riveritissima, e che perciò io non conosca soprabbondante qualunque interno impulso, ove si tratti di secondare i di lei desideri.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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