Io sento perfettamente di quanto son debitore alla sua gentilezza, alla sua confidenza ed alla sua parzialità, ma non le perdono senza pena l'avermi fatto conoscere a quali usi e piacevoli e gloriosi potrebbero essere impiegati i favori della fortuna, sì poco da me finora amati. Me ne consoli con la continuazione della sua grazia e mi creda col dovuto rispetto.
1694
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 15 Agosto 1768.
L'invenzione di disporre i fuochi sulle alture, perché successivamente accendendosi avvertano i lontani di qualche avvenimento con la celerità conceduta dalla natura unicamente alla luce, non è merito de' vostri giuocatori romani che hanno (siccome mi accennate nella vostra del 30 dello scorso luglio) saputa così sollecitamente costì l'estrazione di Napoli. La presa di Troia così fu nota in Argo secondo Eschilo. Voi vedete che la data non è recente. Ma se non saran messi fra gl'inventori da qualche Polidoro Virgilio, non potrà mancar loro un distinto luogo fra gli eruditi cultori delle greche antichità. Io sono intanto tenuto a' medesimi d'avermi somministrata materia per mezza pagina, oggi che non avrei saputo altro dirvi se non che io vi abbraccio e che sono.
1695
A FRANCESCO ALBERGATI CAPACELLI - BOLOGNA
Vienna 17 Agosto 1768.
Fra i molti titoli che obbligano la stima, l'amore e la riconoscenza mia al tanto amabile quanto degno signor abate Taruffi è certamente uno de' più efficaci l'amichevole affettuosa cura con la quale mi ha egli procurato la benevola e generosa propensione di Vostra Eccellenza.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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