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      Con tutto ciò io non intendo di risparmiarmi. Benché il signor duca di Santa Elisabetta, qui ambasciadore di Napoli, sia in campagna, procurerò di vederlo: farò ch'ei legga i passi segnati nel suo libro, e se può egli, senza affettazione, introdurre nel suo carteggio altre materie che le politiche, mi studierò d'indurlo e fare istoricamente parola del piacere ch'egli avrà incontrato nella lettura da me propostagli. Mi continui ella intanto l'onore della sua stimatissima grazia e mi creda col dovuto rispetto.
     
     
     
      1698
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 22 Agosto 1768.
     
      Le mie speranze intorno alla sospirata calma della quale ha tanto l'afflitta nostra patria e desiderio e bisogno s'accompagnano perfettamente alle vostre, fin tanto che son esse fondate sulla misericordia divina, così divotamente implorata. Ma le altre due umane sorgenti, che da voi si assegnano nella vostra del 6 del corrente non sono così abbondanti per me di consolazione e fiducia come parmi che lo siano per voi. Le interposizioni puramente officiose rade volte fra i privati, e quasi non mai fra' principi, sono efficaci a far ch'essi rinuncino al conseguimento di quelle convenienze o vantaggi che si sono per avventura proposti, e l'ultimo vostro raziocinio è fondato sopra una maggiore che ha gran bisogno di prova. Voi e molti altri credono di sapere qual sia il principale ed unico oggetto per cui son mosse tutte queste tempeste: ma io che non mi fido tanto alle mie conghietture non so distinguere se cotesti, che voi definite francamente per oggetti principali, non siano forse che i mezzi necessari all'adempimento d'altri disegni che sarebbe temerità il pretendere di prevedere, particolarmente per noi che, collocati non so se dal favore o dalla malignità della Fortuna in condizione così separata da tutte le officine de' grandi e pubblici affari, manchiamo d'infinite notizie senza le quali è ridicola impresa l'andarsi fabbricando raziocinii fantastici ed insussistenti.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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