Ma qual è quel felice mortale che possa regolar le sue azioni col desiderio? Tutta la vita civile è un esercizio di contradire a se stesso, e se all'età nostra noi non siamo assuefatti ancora a questo ingrato mestiere, quando mai poi lo saremo? Si custodisca ella intanto gelosamente, non cessi mai di riamarmi, e mi creda sempre con amicizia eguale al rispetto.
1700
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 9 Agosto 1768.
Rispondendo alla vostra filippica contro cotesto povero mio ritratto, scritta il dì 13 del cadente, vi dirò che il torto che ne soffrono le mie giovani bellezze non merita tanta escandescenza.
È stato qui eccessivamente applaudito l'originale di quello che voi avete detestato nel Serbatoio: il signor don Sigismondo Ghigi ha voluto precisamente e nominatamente avere una copia di questo: la copia è riuscita eccellente al parer di tutti. Essa mi rappresenta come io sono ordinariamente in casa: e fuori d'un poco di vecchiaia che il pittore ha aggiunta alla mia, in tutto il rimanente, sino al calamaio inclusive, non ritrova l'invidia ove l'emende. Onde placatevi ed accordatevi col suddetto benevolo pittore ad augurarmi quegli anni di più de' quali egli mi è stato cortese. - Il signor principe d'Hilburgshausen parlandomi, come vi scrissi candidamente, del signor duca suo nipote, ha usata meco una obbligante confidenza ch'io non potevo pretendere. Io so che rispetto al suddetto signor duca egli si ritrova nel caso medesimo de' raccomandati dal signor abate Luciani, non potendone ritrarre ciò che per diritto di natura gli è da quello annualmente dovuto.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Agosto Serbatoio Sigismondo Ghigi Hilburgshausen Luciani
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