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      Io son di nuovo.
     
     
     
      1703
     
      A GIUSEPPE ANGELELLI - BOLOGNA
     
      Vienna 5 Settembre 1768.
     
      Accompagnato da un gentilissimo foglio di Vostra Eccellenza scritto in data del dì 20 di luglio, non prima di ier mattina mi fu reso dal signor segretario abate Brandoli l'obbligantissimo dono di cui ella mi onora. Un libro di componimenti poetici ha sempre dritto d'eccitar la mia curiosità: ma questa nell'esser secondata s'accrebbe di sorte che nel corso delle poche ore frapposte fra quello ed il momento in cui scrivo, ho già letto, benché frettolosamente e di salto, una considerabil parte della eletta raccolta, e me ne sono proposto una più attenta, ordinata e non interrotta lettura; in favor della quale spedirò sollecitamente alcune mie inevitabili faccenduole intoleranti di dilazione: affinché, rimproverandomi alcun negletto dovere, non vengano ad interrompermi quel piacere che giustamente me ne prometto. Intanto per isfogo almeno dell'impaziente mia gratitudine le rendo vive e sincerissime grazie della parzialissima cura di farmi parte de' bei frutti degli studi suoi; e mi congratulo sinceramente seco che in età così florida ed a dispetto delle seduttrici distrazioni del suo stato, già proveduto di tante e così pellegrine cognizioni, abbia tanto saputo già sollevarsi in Parnaso, e già con invidiabil franchezza addestrarsi a tal segno a trattar la tibia e la lira. Continui a somministrar così luminosi esempi a' suoi pari e mi creda sempre con riconoscenza ed ammirazione eguale al rispetto.
     
     
     
      1704
     
      A GIOACHINO PIZZI - ROMA


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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