Per giudicar cristianamente del nostro prossimo, com'è mio dovere e vantaggio, mi giova credere che le frequenti voci dell'ultimo mio viaggio che si van costì sollevando sien sintomi d'un'amorosa e perciò timida parzialità; ma quando ancora io troppo mi lusingassi, e derivassero queste da men favorevole sorgente, sempre io sono ad esse tenuto d'avere a V. S. illustrissima e reverendissima somministrate le occasioni di palesar col più vivo rammarico la tenera amicizia di cui mi onora, e con la quale mi autorizza a vantarmi.
1706
A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
Vienna 24 Settembre 1768.
Il vostro lungo silenzio, riverita signora contessa, mi ha ben defraudato dell'onore delle vostre lettere, ma non già delle successive circostanze del vostro stato. Non si è mai intiepidita la mia cura d'informarmene: e vi ho accompagnata con l'animo fra tutte le vostre agitazioni domestiche implorando sempre dal cielo che assegnasse esercizio meno incomodo alla vostra virtù. Mi congratulo ora con tutto lo spirito della calma finalmente racquistata: e spero che, avendola voi così ben meritata, sarà quindi innanzi più fedele e diuturna.
Vedete, gentilissima signora contessa, a qual segno giunge l'invincibile vostra propensione a condannarmi: voi sapete ritrovare accuse contro di me fino nelle palpabili necessarie difese dell'innocenza mia, che voi medesima mi costringete a produrre, e mi trasformate in delitto le più sicure prove di non averne. Il ritrovamento è sì nuovo ch'io perdono l'ingiustizia che soffro all'ingegno che ammiro.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Settembre
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