Un milione di teneri abbracci al mio degno e caro signor tenente maresciallo, al quale consiglio di pensare unicamente a vivere ed a conservar lungamente nella propria persona alla amabile sua famiglia un vivo esempio di quella candida rettitudine che il presente secolo illuminato ha relegata ai romanzi. E si guardi come da tentazione diabolica dalla curiosità di andarsi informando di quanto or succede in qualunque cantone della terra conosciuta. La maggior parte degli avvenimenti correnti suppongono principii direttamente contrari a quelli che han servito di fondamento finora a tutti i nostri raziocinii, né siam noi in età da potere aspirare alla nostra riforma: onde per non confondersi nella spiegazione de' fenomeni, non v'è miglior via che ignorarli.
Riverisco come è mio debito la bella sultanina, e dopo aver baciata divotamente la sua croce imperiale la prego di dire al dilettissimo bassà che fra tante sue cure paterne e coniugali io non vorrei ch'ei dimenticasse il mio nome. Ditelo anche voi, riverita mia signora contessa, a voi medesima, perché ancorché non ve ne sia bisogno le cautele non son mai soverchie. Come non credo soverchio, benché voi lo sappiate, ch'io vi assicuri sempre di quel costante rispetto con cui sarò eternamente.
1707
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 26 Settembre 1768.
Sono terribilmente in collera con l'inverno che qui già incomincia a mandare innanzi i suoi precursori, ed otto mesi di così incomoda compagnia sono uno spazio da stancare i pilastri, nonché le nostre macchine annose.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Settembre
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