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      Pazienza e stufe. Non vi crediate ch'io voglia entrare in ragionamenti politici: mi mancano troppo notizie per poter giudicare de' fenomeni correnti. Voi non più istruito di me giudicate francamente che il povero servo de' servi abbia in mano di che far rinascer la calma. Andate piano. Per asserire questa proposizione bisognerebbe provarne alcune altre che noi non possiamo né dobbiamo andare esaminando: onde chiudiamo gli occhi, andiamo dove la Providenza ci guida, ma non ci crediamo in diritto di poter condannar né approvare. Addio. Questa risponde alla vostra del 10 del corrente. I soliti abbracci, e sono.
     
     
     
      1708
     
      A GIACINTA BETTI - BOLOGNA
     
      Vienna 26 Settembre 1768.
     
      Per molte solidissime ragioni troppo lunghe ad esporsi, non potendo io secondar le sue premure con l'opera, gradisca almeno, gentilissima mia signora Betti, un consiglio. Il merito del soggetto che dee celebrarsi nell'ideato componimento non sarà mai degnamente espresso da chi non l'abbia così vivamente impresso nell'animo come ella protesta d'averlo. Prenda dunque ella stessa arditamente la penna, scriva ciò che le detta il cuore, e creda che i rari di lei talenti, avvalorati da quel calore che regna in tutta l'ultima sua lettera, le suggeriranno pensieri che non possono mai presentarsi alla fredda fantasia di qualunque ancorché illustre poeta. Nulla è impossibile alla sua abilità; ed io, già disposto ad ammirarla anche in questo nuovo suo pregio, costantemente mi dico.
     
     
     
      1709
     
      A PIETRO BUONTEMPI - PESARO
     
      Vienna 26 Settembre 1768.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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