1726
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 28 Novembre 1768.
La vostra del 12 del cadente non esige e non avrà lunga risposta perché e la scarsezza di materia e quella della voglia di scriver molto conjurant amice a farmi esser brevissimo. Qui vi è un abile giovane fiorentino, disegnatore in penna, il quale, avendogli io negato di stare a modello, ha rubato il mio ritratto: e quanti l'hanno veduto (fra' quali non son io) mi assicurano che non solo è mirabilmente ornato e lavorato, ma che è riuscito il più somigliante di tutti gli altri che ne sono comparsi fin ora. Ei vuol farlo intagliare: e, facendolo, sarà mia cura di provedervene. Se durerà costì la premura epidemica che ora regna secondo voi mi asserite, avranno in breve come soddisfarsi. Addio: conservatevi, abbracciate il nostro Nivildo, dite le solite tenerezze alla sirocchia, e credetemi.
1727
A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
Vienna 28 Novembre 1768.
Sommamente mi rincresce, ma punto non mi sorprende, la troppo ormai lunga tardanza del Salterio italiano, di cui V. S. illustrissima ha voluto generosamente provvedermi: non è questa la prima incomoda esperienza ch'io faccio de' fastidiosi inconvenienti che produce la considerabile distanza del Sebeto dal Danubio, e dopo l'ultimo suo gentilissimo foglio, che m'informa delle preziose merci delle quali viene arricchito il suo dotto lavoro, si è molto accresciuto il mio rincrescimento, insieme con l'avidità di approfittarmene. Sa Dio in quali secche cotesta nostra barca ha incagliato. Ma non dobbiam però disperarne: io spero seco di vedermela un giorno comparire improvvisamente innanzi, come di molte altre è più d'una volta avvenuto.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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