Benché sicurissimo del distinto merito della mia valorosa signora Teüberin, son oltre modo contento che le pur troppo talvolta capricciose vicende teatrali non l'abbiano costė punto scemato. Me ne congratulo con la medesima e con l'intelligenza di chi le rende giustizia.
La prego, cadendole in acconcio, di far presente alla signora principessa di Belmonte il mio invariabile rispetto, il quale vantando la sua origine fin dall'epoca della duchessa di Limātola, mi autorizza ormai a pretendere al decanato di tutti i suoi servitori.
Mi onori d'alcun suo comando, e mi creda con l'ossequiosa dovuta stima.
1728
A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 30 Novembre 1768.
Il signor Mancini alcuni giorni sono e il signor Tibaldi ier l'altro mi hanno consegnati fedelmente e gli affettuosi brindisi ed i teneri abbracci dell'amabile mio gemello: ed hanno pazientemente sodisfatto alle numerose mie interrogazioni intorno al presente stato e del vostro umore e della vostra salute. Alcune di queste mi han consolato, rappresentandomi voi cosė contento della nuova da voi acquistata invidiabile societā e delle piacevoli occupazioni che questa vi somministra: altre all'incontro mi hanno sensibilmente amareggiato, e particolarmente quella dell'impertinente terzana che ormai troppo lungamente vi corteggia. Il sentir per altro che la damina vostra nipote non vada esente da una simile seccatura mi ha fatto ragionevolmente argomentare che una cagione esteriore comune ad entrambi sia la sorgente del vostro incomodo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Teüberin Belmonte Limātola Novembre Mancini Tibaldi
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