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      Assicuri dunque in mio nome il veneratissimo signor cavaliere Vargai, il dottissimo signor dottor Giacomo Martorelli, e tutti quelli che han congiurato ad onorarmi, che la riconoscenza mia eguaglia l'eccesso di così generosa benevolenza, della quale sarei più superbo se quella prova istessa che loro è piaciuto di darne al pubblico non fosse insieme una dimostrazione del moltissimo che mi manca per meritarla.
      Non si stanchi di riamarmi, e mi creda costantemente.
     
     
     
      1731
     
      A DOMENICO FORGES DAVANZATI - NAPOLI
     
      Vienna 12 Dicembre 1768.
     
      La troppo vantaggiosa opinione che mostra V. S. illustrissima aver di me concepita nell'obbligantissimo suo foglio del 15 dello scorso novembre mi fa chiaramente conoscere ch'ella non ha potuto difendersi da quella specie di contagione che costì a favor mio va comunicando agli amici suoi il mio parzialissimo signor don Domenico Diodati: ed io geloso di tali acquisti (benché sentano un poco dell'usurpazione) non mi trovo inclinato a somministrarle argomenti per risanarne. Anzi, per non trattenermi molto sopra una materia da non esporsi a troppo minuto esame, passo di volo agli altri articoli men pericolosi della sua lettera.
      Ho letto con piacere i saggi poetici che a V. S. illustrissima è piaciuto comunicarmi: ed incominciando dal capitolo, ne ho trovato lo stile fluido, nobile (a proporzione del soggetto), poetico, e guarnito di pensieri naturali e delicati: qualità che non mancano né pure ai sonetti: anzi che nel primo di essi, mercé la gentile idea anacreontica in esso espressa, più vivamente risaltano.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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