Se vi piacerà di farle conoscere ch'ella non si è punto ingannata nella sua supposizione, io ve ne sarò gratissimo, purché non abbia la medesima trascurato di eseguire, come mia fedele commissaria, tutte le incombenze delle quali l'ho incaricata per voi. Addio, caro gemello. Abbraccio teneramente voi: riverisco divotamente tutta l'amabile vostra domestica comitiva e sono al solito.
1734
A DOMENICO DIODATI - NAPOLI
Vienna 15 Dicembre 1768.
Ier l'altro a sera trovai in casa un messaggio del signor Filiasi, che mi avvertì di far recuperare da questa dogana un piego a me diretto, ch'egli avea portato ed era stato costretto a lasciarvi. Ieri di buon mattino il mio domestico, che andò per riscuoterlo, mi riportò unicamente la lettera di V. S. illustrissima del 10 di novembre ed un esemplare dell'aureo suo trattato, dicendomi che i doganieri avean trovato un involto di libri nel suddetto mio piego, ma diretto alla Czara: onde essi non potean consegnarlo che al ministro di lei. Lessi allora la sua lettera, e, compreso l'affare, vidi ch'era indispensabile d'informare e di disporre il principe Gallixin (che è qui il rappresentante russo) a secondar l'idea del mio signor Diodati. Sono già molti anni che la salute, l'età, le occupazioni ed il fastidio delle luminose inezie che occupano gli sfaccendati mi han consigliato a rinunciare alle numerose assemblee, alle grandi e prolisse tavole, a' pubblici spettacoli, a tutto il ceremoniale cortigiano ed alla Corte medesima, se non se quando mi vi chiamano i venerati ordini de' miei clementissimi padroni, onde non ho fondamento per pretendere molta condescendenza alle istanze mie da questi magnati, da me costantemente negletti.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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