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      Addio, io sono costantemente.
     
     
     
      1739
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 26 Dicembre 1768.
     
      Mercé le cattive strade la vostra del 10 del cadente è giunta più tardi del solito alle mie mani. Gli articoli della medesima sono il signor conte Medini: gli Oratorii Lorenziniani, ed il caro Nivildo. Rispetto al primo mi rallegro che la mia patria renda giustizia al suo merito e ai talenti che lo distinguono, l'abbraccio, lo riverisco e desidero che quel soggiorno non gli sia inutile. Quanto ai secondi sento che han ritrovato un ottimo portatore da me molto conosciuto: onde gli avrò più sollecitamente ancora ch'io non pensava. Il nostro poi amabilissimo Nivildo crede che tutti sian Nivildi a riguardo mio: e qui la parzialità lo seduce. Ma se tutte le mie ragioni non bastano a fargli deporre il suo amoroso pensiero, ditegli finalmente con la sibilla Deifobe: Non hoc ista sibi tempus spectacula poscit. Addio. Ho fretta, onde vi abbraccio con la compagna e sono.
     
     
     
      1740
     
      AD AURELIO DEL PO GALTIERI - NAPOLI
     
      Vienna 26 Dicembre 1768.
     
      Benché, carissimo mio signor don Aurelio, l'augurare agli amici le buone feste sia già un invecchiato anzi abolito costume, io ve ne sono gratissimo, perché il vedervene così tenace osservatore mi ricorda l'antica data della nostra conoscenza e dei dritti che per essa ho acquistati sulla vostra amicizia. Onde vi rendo con tutto l'animo il dovuto contraccambio: e fra gli altri felici auguri ch'io vi faccio, vi è quello che giungiate una volta a disingannarvi delle false idee che vi siete formate in mente.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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