Voi con moltissimi giudicate che avrebbe potuto il Papa procurarsi la calma; egli all'incontro ha temuto di rendersi meritevole delle sue afllizioni operando, e senza conseguir d'evitarle. Ed io fra questi dispareri, ignorando la maggior parte degli atti di così gran processo, non mi credo abile a formare alcun voto, e reputo mio dovere il silenzio. Addio. La presente risponde alla vostra del 3 del corrente. Vi abbraccio simul et in solidum con la compagna e sono.
1758
A DOMENICO FORGES DAVANZATI - NAPOLI
Vienna 20 Febbraio 1769.
Per corrispondere con tutto l'animo all'amorosa parzialità di V. S. illustrissima io mi sento, gentilissimo signor abate, tutto il vigore ed inclinazione che bisogna, e le ne rendo in effetto non solo l'equivalente, ma anche quel di più che vuole ogni ragion che si trovi fra il suo dono e il mio debito: ma per allacciarmi a riguardo di chicchesia la giornea magistrale, mi manca l'ardire, il merito, il tempo, il genio e le forze fisiche. Senza montare in cattedra (mi dirà ella), si può ben ragionar con gli amici per illuminarsi a vicenda. È vero. Ma come farlo in distanza? Il pronunciar sentenze ed oracoli è temerario ed inutile: ed il rischiarare i propri pareri con ragioni, precetti, esempi e combinazioni esige dissertazioni e non lettere, lavoro che non può combinarsi con veruna mia circostanza. Mi dispensi dunque, amabilissimo signor Davanzati, da questa impossibile ubbidienza, e riceva all'incontro in buon grado i miei rendimenti di grazie e le mie congratulazioni per i quattro sonetti che si è compiaciuta trasmettermi.
| |
Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
|
|
Papa Febbraio Davanzati
|