V. S. illustrissima dunque, che mi ha così gentilmente comunicato l'obbligantissimo invito, si compiaccia d'esporre ancora a' suoi valorosi colleghi gli umili miei rendimenti di grazie, m'implori da loro, non già il perdono d'un fallo, ma il compatimento bensì d'una involontaria inefficacia, della quale il sensibilissimo danno è tutto dal canto mio.
Ho più volte letto, e sempre con nuovo piacere, il componimento francese ch'ella cortesemente m'invia. L'ho trovato ripieno di pensieri, d'immagini e d'espressioni veramente poetiche: e, per quanto può valere il giudizio d'un orecchio straniero, mi è paruto elegante, armonioso e felice. Se ne congratuli, la prego, a mio nome col degnissimo autore, e solleciti se medesimo a somministrarmi qualche occasione onde la mia ubbidienza possa servirle di prova della grata, sincera e divota stima con la quale mi protesto.
1762
A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 2 Marzo 1769.
Benché la carissima vostra del 12 dello scorso febbraio non sia che una risposta alla mia antecedente prolissa lettera, io non posso trattenermi da questa replica, trasportato dalla voglia di scaricarvi addosso una filastrocca d'ingiurie, ben meritate dalla inumanità con la quale voi trattate la mia tenera sollecitudine. Voi sapete in qual sospensione d'animo mi abbia tenuto cotesta vostra ostinata febbretta, e senza assicurarmi d'averla pure alla fine mandata al diavolo, vi contentate di dirmi così di passaggio che la vostra salute va tuttavia dondolando. A vostro marcio dispetto io trovo motivi di consolazione nella fermezza del vostro scritto, nel vostro silenzio medesimo, e soprattutto nella vivacità della vostra lettera, che punto non si risente d'umor febbrile.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Marzo
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