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      1766
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 13 Marzo 1769.
     
      È giunta felicemente giovedì scorso la posta di Roma: ciascuno ha ricevuto le sue lettere, ma non già io. Mi dispiace la distinzione, ma munito degli esempi antecedenti mi difendo da tutte le imaginazioni poco serene che potrebbe presentarmi il mio temperamento ipocondriaco. Qualche ufficiale delle Poste divoto del buon padre Lieo, qualche estasi del Buzzano o qualche scherzo del tempo che vi sia inavvedutamente sfuggito, me ne avrà senza fallo defraudato. Burla molto soffribile, purché non avvenga in alcuno di quei rarissimi casi ne' quali potrebbe esserne sensibile la dilazione. Qui sono capitate diverse satire scritte costì in occasione dei conclave. Oh Dio che scempiaggini! vi so buon grado che vi siate astenuto di mandarmene, e farete ottimamente astenendovene, ancorché fossero migliori. Addio: vi abbraccio con la compagna e sono.
     
     
     
      1766
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 20 Marzo 1769.
     
      La vostra smarrita lettera del 25 febbraio ha raggiunto l'ultima del 4 del corrente, e sono giunte entrambe nel medesimo tempo alle mie mani. La prima esige i miei ringraziamenti per le novelle delle quali mi andate informando: e la seconda la mia compassione nel vedervi così miseramente preso e posseduto dal morbo epidemico che agita forse costì più che altrove le povere menti degli inconsiderati mortali. Sia pigrizia di pensare o violenza del nostro istinto che ci trascina senza avvedercene all'imitazione, voi supponete come assiomi indubitabili e non bisognosi di prova proposizioni direttamente contradditorie a se stesse non che alla verità, o tremate di pericoli immaginari senza avvedervi di quelli che realmente ci sovrastano.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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