Voi non intendete il senso della mia breve omilia ed io non posso né voglio farvene il commento per lettera. La cosa si riduce a consigliarvi di non precipitare i vostri giudizi sulla fede di gente di partito. Questa razza di persone asserisce senza provare e si ride della dialettica, quando forma sillogismi. All'età nostra è vergogna l'andar come van le pecore l'una appresso all'altra senza saper perché, e l'ostinarsi a pensar sempre con l'altrui e mai con la propria testa. Mi è paruto in tre vostre lettere che voi foste fra costoro e mi è sommamente rincresciuto, onde ve ne ho fraternamente ripreso in genere, non credendo né utile né sicuro in questo furore che sconvolge tutte le sacre e le profane cose lo scendere apertamente ai particolari. Compatisco per altro le vostre traveggole, avendole sofferte anch'io in quel tempo che i miei giudizi o per rispetto o per pigrizia non erano se non l'eco degli altri. Aspetto con maggiore impazienza del solito le vostre lettere, ed abbracciandovi con la compagna mi confermo.
1770
A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
Vienna 3 Aprile 1769.
Son già tre settimane che dagli uffiziali di questa dogana fui avvertito esser nelle loro mani un involto di libri di mia ragione. Previdi, e m'apposi, che dovessero esser questi il sospirato dono de' libri poetici della Bibbia, da V. S. illustrissima a me generosamente destinato; ma la mia lunga impazienza di esserne possessore ha dovuto soffrire ancora la dilazione della rigorosa revisione alla quale è qui sottoposto qualunque foglio stampato che si voglia introdurre, e poi all'insoffribile lentezza di chi ha dovuto ridurre i tre volumi sciolti in forma leggibile, per dar poi loro a suo tempo quella più ornata e decente che merita un così prezioso lavoro.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Bibbia
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