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      Son pur finalmente giunti alle mie mani; e qui confesso che la virtù magnetica de' versi mi strascinava violentemente alla lettura prepostera della sua poetica versione; ma veggendo, nella savia sua prefazione (che per antico costume io giammai non trascuro) ch'ella non vuol che s'intraprenda senza esser prima da lei fornito del necessario viatico, mi disposi ad ubbidirla, e mi trovo ben soddisfatto e generosamente ricompensato della mia ubbidienza; poiché la dottissima sua dissertazione prelminare non solo mi ha reso abile (per quanto io son atto a divenirlo) a distinguere il valore della sua traduzione, ma mi ha fatto passeggiar con ammirazione e diletto fra le ricchezze della vasta, varia ed eletta erudizione della quale essa è non meno utilmente che abbondantemente guarnita, e mi ha inspirata tale avidità di quei comodi guadagni che i suoi letterari sudori ci presentano, che non ho voluto differirmi neppur l'acquisto di quelli che si raccolgono dagli aurei trattati del calendario, de' pesi, delle misure e delle monete ebraiche. Così preparato e disposto, può V. S. illustrissima immaginarsi che nella lettura degli LXXX Salmi tradotti io non ho negletta neppur una delle note marginali né delle osservazioni che gli accompagnano, e che per necessità ho dovuto ritrarne tutto quel piacere e quel frutto ch'ella si è proposta di procurarci. La nobiltà, la chiarezza, l'armonia e la concinnità dello stile, così opportunamente diverso a seconda dell'umiltà o della grandezza, del contento o della desolazione, dello sdegno o della tenerezza espressa ne' sacri originali, sarebbe pregio bastantemente invidiabile del suo lavoro; ma quello di aver saputo rinvenir in essi una così naturale e ragionevole connessione, che dopo gl'inutili sforzi di tanti dottissimi investigatori passava ormai per eterogenea al poetico linguaggio orientale, ha per me il grado di merito che hanno le nuove scoperte di qualche incognito continente; ed oltre a ciò ammiro in lei, senza intenderlo, che possano combinarsi nell'individuo medesimo e tutta quella calda vivacità d'ingegno che bisogna per sormontare il Parnaso, e tutta quella fredda costanza ch'esigono le critiche richieste.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





LXXX Salmi Parnaso