Or che avete superato la difficoltà del primo tirocinio, vi desidero frequenti occasioni di esercitare entrambi con maggior franchezza il vostro coraggio, e sono come sempre sono stato e sarò sempre il vostro fedelissimo.
     
     
     
      1775
     
      A VINCENZO CAMILLO ALBERTI - BOLOGNA
     
      Vienna 1 Maggio 1769.
     
      L'obbligantissimo signor Alberti, sempre inteso a favorirmi, è stato il primo ad annunciarmi il bramato parto della nipotina del caro gemello: ed io gli so buon grado di codesta sua cortese diligenza, con la quale ha più sollecitamente, d'ogn'altro calmata la mia sollecitudine.
      Mi congratulo seco del sonetto che gli è piaciuto comunicarmi, e ne lodo la destinazione. Quanto ammiro l'invitta costanza dell'autore che, giacendo in letto con un piè sì poco abile al suo naturale esercizio, non desiste per quello dal salire in Parnaso!
      È vero che la necessità di scrivere per il teatro mi ha scoperto alcune verità che non si palesano che agli artefici: è vero che per proprio uso ne ho notate alcune; ma per comunicarle al pubblico avrebbero bisogno d'ozio e voglia efficace per ordinarle e compirle: circostanze nelle quali non so quando o se mi troverò mai.
      Il sonetto dell'abate Salandri era da lungo tempo in Vienna, ma ciò non iscema la mia gratitudine alla sua cura. Si liberi una volta dal suo incomodo, e mi creda sempre.
     
     
     
      1776
     
      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
     
      Vienna 4 Maggio 1769.
     
      Lunedi sera 1° del corrente il mio sosia, che avea portata alla posta la mia lettera di congratulazione per il vostro felice parto, me ne riportò la partecipazione di vostra mano, in data del 21 dello scorso aprile: ed io, dopo avere avuto il piacere di prevenirvi, ho goduto anche l'altro di vedere che l'affettuosa ed impaziente gemellaggine vi abbia sedotto a prender la penna ne' primi giorni misteriosi del vostro puerperio.